Siete alla ricerca di un libro diverso dal solito? Che vi faccia uscire dalla vostra comfort zone? Bene, ho il titolo giusto per voi!
Titolo: Fragili scintilleAutrice: Francesca Ventura
Genere: Narrativa contemporanea
Casa Editrice: Garzanti
Pagine: 352
Con questo libro penso di essere uscita dalla mia comfort zone e forse dopo tanto tempo ho letto un libro incuriosita principalmente dalla trama e non dall’estetica o altri elementi. Questo è un libro che sicuramente ha tanto da dare, soprattutto per chi non sta attraverso un bel momento della sua vita tanto da sentirsi inadatti o sbagliati in questo mondo. È un libro perfetto per chi si sente soffocare, per chi ha paura di rimanere da solo o peggio essere abbandonato.
Questo è un libro dove prima o poi ci si rende conto che bisogna accettarsi per ciò che si è e accettare la propria fragilità. È questo il percorso che dovrà affrontare Bice, una giovane ragazza che sembra vivere in una vita che non sente di appartenerle, dove si sente inadatta e pur stando in compagnia si sente allo stesso tempo sola. Lei che cerca di nascondere queste sue fragilità, le quali non passano inosservato a Kento, un giovane ragazzo che piomba nella sua vita all’improvviso senza bussare.
All’inizio un po’ inopportuno e fastidioso, ma poi Kento si rivelerà essere la persona adatta per Bice. Kento diventerà la persona che farà rinascere le scintille in Bice. In che modo? Solo leggendo il libro potrete scoprirlo.
Durante la lettura in certe parti del racconto mi sono molto rispecchiata in Bice, soprattutto nei suoi momenti più bui e crolli emotivi. Bice a parer mio viene ben rappresentata dall’autrice, riesce a trasmettere bene quelle che sono le sue difficoltà e problemi. Forse all’inizio può sembrare noioso leggere di un personaggio che ha perennemente un atteggiamento di questo genere, ma andando avanti con la storia e conoscendo il suo passato vi ricrederete.
Nel libro l’autrice, attraverso Bice, ci tiene a raccontare e mettere in evidenza temi molto importanti: bullismo, manipolazione della persona e cibo. In relazione al secondo elemento avrei tanto voluto entrare nel libro, scuotere Bice e farla riprendere. Può una persona essere così succube nei confronti di qualcuno il cui scopo è solamente quello di controllarti? E per quale motivo Bice non riesce a star lontano da questa persona?
Kento è sicuramente il mio personaggio preferito, nonostante anche lui dietro la positività e il voler salvare Bice ha delle fragilità che, a differenza di Bice, non ti accorgi che possiede. Attraverso Kento l’autrice ci fa conoscere anche un po’ la cultura e il linguaggio giapponese essendo lui tutor di questa lingua di Bice.
Altro elemento che ho molto apprezzato sono le origini pugliesi di Bice. Essendo anche io della stessa terra ed essendo pochi i libri dove trovo questo elemento negli autori italiani, mi ha strappato un sorriso poiché ha riportato a galla il mio periodo da studentessa fuori sede.
Non ho dato pieni voti al libro perché a tratti avrei voluto picchiare Bice per la sua testardaggine di non voler parlare o confidarsi con Kento, e soprattutto per Nico e Matteo.
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