mercoledì 27 gennaio 2021

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[Blog Tour] La regina degli scacchi - Emancipazione femminile

Buongiorno a tutti voi lettrici e lettori, oggi il mio blog ospiterà una tappa del blog tour su un libro uscito ieri per la Oscar Mondadori: La regina degli scacchi.


Titolo: La regina degli scacchi
Autore: Walter Tevis
Casa editrice: Oscar Mondadori
Genere: Narrativa contemporanea
Formato: cartaceo - ebook
Pagine: 324
Prezzo: 14,00€ - 7,99€
Link di acquisto: Amazon

Finita in orfanotrofio all'età di otto anni, Beth Harmon sembra destinata a una vita grigia come le sottane che è costretta a indossare. Ma scopre presto due vie di fuga: le pillole verdi, distribuite a lei e alle altre ragazzine dell'orfanotrofio, e gli scacchi. Il suo talento prodigioso è subito lampante; una nuova famiglia e tornei sempre più glamour e avvincenti le permettono di intravedere una nuova vita. Se solo riuscisse a resistere alla tentazione di autodistruggersi... Perdere, vincere, cedere, resistere: imparare, grazie al gioco più solitario che ci sia, a chiedere aiuto, e a lasciarselo dare.


EMANCIPAZIONE FEMMINILE

In questo articolo approfondirò uno dei temi centrali presenti in questo libro. Nelle tappe precedenti le mie colleghe hanno già trattato due temi: "differenza tra serie tv e libro" e "legami affettivi".

Il tema dell'emancipazione femminile non emerge subito nel libro in modo evidente, ma bisogna intuirlo. In questo libro lo si capisce sin da subito con la nostra protagonista Beth. Lei è una bambina completamente diversa dalle altre, non rappresenta il classico stereotipo di una bambina di quei tempi. E questo lo dimostra con il suo interesse verso gli scacchi. E' solo quando verrà adottata che l'autore inizierà a mettere più in evidenza le differenze tra uomini e donne e il modo in cui Beth affronterà la cosa.

Lei, che sin da piccola viene definita una bambina prodigio, con un grande talento nel giocare a scacchi. L'emancipazione femminile viene messa in evidenza quando durante il suo primo torneo Beh riesce a battere tutti i partecipanti - principalmente maschi -. Qui si viene anche messo in evidenza una prima differenza tra il modo in cui gli uomini vengono trattati e il modo in cui vengono trattate le donne: 4 donne (tra cui Beth) parteciperanno a questo torneo e Beth dovrà prima battere le sue avversarie per avere la possibilità di giocare con gli avversari maschi.

Persino nelle parole l'autore ci tiene a mettere in risalto questo tema. Ricordiamo quando Beth confessa alla sua mamma adottiva di avere la passione per gli scacchi. La risposta della donna fu "è più un gioco da uomini" e mai si sarebbe aspettata che una ragazzina - una femmina - potesse avere una passione maschile. Un senso di emancipazione femminile lo possiamo intuire anche sulla mamma adottiva. Questo è un aspetto su cui non posso molto sbilanciarmi, poiché è legato a un improvviso cambiamento nella vita della donna.

Insomma, si potrebbe affermare che la vittoria di Beth contro numerosi avversari maschili è un modo per rappresentare l'abbattimento di qualsiasi pregiudizio legato alle donne di quel tempo (anni 50-60).



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